Il territorio comunale si estende per 43,88 km².
Numerose sono le contrade sparse nel comune. Il centro storico è situato in una posizione elevata rispetto al corso del fiume Titerno e si è sviluppato intorno al Castello medievale.
Dista 38 chilometri dal capoluogo di provincia (Benevento).
Il territorio comunale di Faicchio è stato abitato sin dalla preistoria come testimoniano alcuni reperti rinvenuti in zona e che sono attualmente conservati nel museo del Sannio a Benevento.[3]
Al VI secolo a.C. risalgono le mura megalitiche osco-sannite che cingono ancora oggi la vetta di monte Acero. Queste mura proteggevano la cosiddetta “Arce di monte Acero”, una fortezza usata dai sanniti per avvistare i nemici.
Molto probabilmente il monte Acero era l’ultimo avamposto a sud dei Pentri e a questi serviva per difendersi da eventuali attacchi da parte di popoli più a sud.
Probabilmente fu sede di un insediamento romano come testimoniano i resti di un acquedotto, di un criptoportico e di un ponte di tale epoca.
I longobardi vi fondarono una chiesa dedicata a San Michele in una grotta sul monte Monaco di Gioia.
La prima notizia scritta risale al 1151 quando Faicchio era annoverato fra i possedimenti della famiglia Sanframondo, importante famiglia di origine normanna che aveva in feudo tutti i comuni della valle Titernina.
I Sanframondo possedettero Faicchio e i suoi casali (frazioni) sino alla metà del Quattrocento quando furono venduti a Pietro Cola D’Alessandro, presidente della Real Camera di Santa Chiara.
Dal 1479 fu proprietà dei Monsorio per poi passare, nel XVI secolo, agli Origlia, ai De Stasio, e nel 1612 a Gabriele De Martino che aveva il titolo di “Barone Duca di Faicchio” e che restaurò il castello trasformandolo in una comoda dimora, pur conservando alcune funzioni difensive. Da allora il castello venne chiamato “ducale” in onore del duca De Martino.
Il terremoto del 5 giugno 1688 rase al suolo molte abitazioni anche se il castello non dovette subire molti danni dato che per un certo periodo ospitò il vescovo di Cerreto Sannita mons. Giovanni Battista de Bellis.
Il comune nel XVIII secolo fu al centro di una furiosa lite fra i feudatari e gli “eletti” dell’Universitas (l’amministrazione comunale dell’epoca). Il 18 gennaio 1729 infatti, in pubblico parlamento, i cittadini decisero di presentare ai tribunali superiori di Napoli dodici richieste affinché fosse proibito al duca di interferire nella giurisdizione locale, di arrestare arbitrariamente i cittadini, di portarli nel carcere del castello senza apposita autorizzazione dell’autorità giudiziaria e di requisire con la forza cibo e materiali vari.
Nel 1816 entrò a far parte del distretto di Piedimonte Matese.
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Il nome “Faicchio” deriverebbe dalle fave, coltivazione molto presente nella zona. Infatti nel Catalogus baronum il comune era citato nei feudi dei Sanframondo con il nome di “Favicella”.