L’abbazia benedettina di San Salvatore venne edificata intorno al X secolo. Il primo abate di cui si ha notizia è un certo Leopoldo, citato nel 1075. Nel 1098 l’abate Giovanni ricevette Sant’Anselmo d’Aosta che secondo alcuni storici vi terminò di scrivere l’opera dal titolo Cur Deus homo. Dal 1127 al 1143 fu abate Alessandro Telesino, uomo di grande cultura e abilità politica che fece vivere al complesso religioso il suo periodo di massimo splendore. Nel 1343 l’abate Vito dovette domare una ribellione degli abitanti del feudo di Castel Campagnano, rifiutatisi di versare il censo all’abbazia. Alla fine del XV secolo iniziò il lungo periodo di decadenza. Nella chiesa, a tre navate, è possibile ammirare la volumetria architettonica originaria, recentemente restaurata. Vi si conserva un pregevole affresco del 1300 raffigurante Santa Scolastica. Nell’abbazia, che dal 2010 ospita una raccolta archeologica, è sito il “pozzo di Sant’Anselmo” che secondo la tradizione fu scavato in un luogo indicato dal Santo durante la sua permanenza a San Salvatore.